Benessere e omeopatia

Benessere e omeopatia

benessere

benessere

Il benessere non può essere compreso solo come assenza di malattia, ma è uno stato di equilbrio tra gli innumervoli aspetti dell’ esistenza umana tali da determinare nel singolo gioia e condivisione negli altri. Il termine implica inequivocabilmente un livello fisico, emotivo e mentale che in rapporto armonico non sono solo coincidenti con la gioia del singolo , ma tendeno inesorabilmente a coinvolgere chi gli stà vicino. Nel degrado dei valori imperante il termine benessere è associato invece a vacue attività svolte sul singolo al fine di ottenere vantaggi estetici, sul peso corporeo, sul look, sul prestigio sociale e innumerevoli altre varie inutilità. Il benessere sui media è primariamente associato al mondo  dell’illusioni commerciali.  La proposta imperante è quella che grazie ad una servizio offerto o una determinata pillola della felicità il singolo possa uscire dalla propria sofferenza e conquistare le vette dalla beatidutine animica. Appare evidente che intorno al termine benessere possano coesistere poche tecniche veramente valide in un mare di proposte prive di senso, se non quello di arrichire chi le propone. In questo ambiente di benessere commerciale, il singolo è generalmente coccolato, sedato e contenuto con l’obiettivo di ridurre in modo significativo la sua coscienza,… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 122 invidia

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 122

invidia

Queste sono caratterizzate da Prevalenza o Ipovalenza di Fase nella Fase Evolutiva Legno. La prima che denominiamo ipercollera è dovuta all’eccesso della stessa qualità che in equilibrio costituisce una gran virtù.

La ipercollera coincide con la significazione linguistica comunemente accettata. Si tratta di una situazione in cui l’individuo diventa facilmente iperattivo, irascibile e violento. La violenza della ipercollera è spesso rivolta al mondo esterno, ma non costituisce affatto un nuovo ordine, ma è semplicemente distruttiva.
Essendo l’ipercollerico spesso non altrettanto sicuro di sé come il collerico positivo, quando cerca di tornare in se dopo l’escursione poderosa nel fuori di sé, incontra difficoltà. Allora la ipercollera può portare a fatti autodistruttivi o peggio si rinuncia a rientrare in se e si rimane fuori. Nel linguaggio comune correttamente amiamo dire “quel signore è proprio fuori di testa”. Le sottospecie più insidiose di ipercollera sono la gelosia e la invidia. In queste due forme di sofferenza si sostituisce la genesi del nuovo tipica del collerico positivo, con il possesso del vecchio tipico dell’ipercollerico.

L’ipercollerico non è più creativo di nulla, pertanto si ancora al possesso del vecchio ordine. In questo sentimento tende ad aggredire con molta rabbia chi lo avvicina con la freschezza di un momento creativo positivo. A quel punto nascono invidia e gelosia.
La violenza di questi sentimenti può essere estrema e quando l’individuo e fuori di sé, la proporzione tra violenza e atto scatenante non possiede più i criteri di proporzionalità.
Nelle forme estreme di questo Campo Emozionale si manifestano per esempio i fatti di cronaca terribili come i raptus terminanti in omicidi intrafamiliari. Eventi drammatici spesso privi di proporzionalità tra stimolo scatenante e gesto scatenato. La ipercollera è responsabile delle guerre e di distruzione.

I dittatori, gli uomini politici, gli amministratori delegati e i vertici delle chiese sono spesso esseri umani sofferenti di ipercollera.… Leggi tutto...