Genoma umano per applicazioni controverse
Human Genome Project-write, ossia l’avanzamento successivo del primo progetto genoma umano si occuperà di applicare dna sintetico per sviluppi tecnologici. L’idea dei promotori del progetto è di coinvolgere nelle spese anche le istituzioni pubbliche. Questa procedura in un momento storico nel quale le finanze delle nazioni sono in oggettiva difficoltà, rischia però di essere una legittimazione al successivo subentare di investitori prevalentemente privati. Secondo il Human Genome Project-write i dati del primo progetto genoma dovranno esser destinati alla sintesi in laboratorio di organi destinati ai trapianti e per ottenere cellule umane, capaci di contrastare le infezioni o di resistere ai tumori. Human Genome Project-write esprime tali intenzioni tramite un gruppo di genetisti, biochimici e biologi molecolari che lo pubblicano sulla rivista Science. I ricercatori, che sono ben consci di essere esposti a chi li finanzia, ammettono il bisogno di un quadro di regole etiche, perchè i confini tra ciò che è scienza e ciò che non lo è può essere facilmente attraversato negli intenti prospettati. I problemi connessi sono immensi, perchè come in molti altri avanzamenti scientifici degli ultimi anni, dietro un apparente progresso si possono facilmente nascondere interessi parametrati dal profitto.
L’obiettivo proposto dai ricercatori di realizzare parti di esseri umani è la tecnologia che precede la realizzazione di essere umani completi, ibridi uomo-animale e ibridi uomo-macchina. La tecnologia proposta realizzarà solo in un primo momento miglioramenti nella chirugia ricostruttiva e nei trapianti, ma consentirà anche applicazioni ulteriori. Per preparare un organo umano l’ “incubatrice” migliore è un organismo simile a quello per il quale è destinato. La possibilità che ciò si peraltro già avvenuto non è da escludere, dal momento che la descrizione del Human Genome Project-write pare confezionata per promuovere una percezione nei popoli che si tratti di avanzamenti tecnologici destinati esclusivamente per una migliore cura delle malattie. La mente umana giustifica per inverso, svelando in tal modo possibili finalità più vicine ai film di fantascienza che alla cura del prossimo. Evwntuali sfruttamenti commerciali, militari e politici della tecnologia in oggetto sono da vero brivido. La reazione del mondo scientifico a tale scenario non si è fatta attendere ed e’ consultabile dal sito di un’altra grande rivista scientifica, Nature. Il dibattito e’ tra posizioni possibiliste in relazione ad un ideale di progresso e posizioni più realiste cariche di timori e perplessita’.
La genesi e lo sfruttamento di ibridi umani pone problematiche etiche immense, ma è purtroppo giuridicamente difendibile dalle multinazionali destinate ad impossarsene, ammesso che ciò non sia già avvenuto. Infatti nonostante che un ibrido umano possa essere vita biologica come un umano nato da donna, non esiste in nessun paese una normativa che lo riconosca tale. Un ibrido ottenuto con il genoma umano può essere sfruttato in ogni modo, perchè non è riconosciuto persona, ma proprietà degli investitori nel progetto. Human Genome Project-write non può essere protetto da nessuna etica della scienza, perchè per definizione un investitore non è tenuto a rispettarla. L’utilizzo del genoma umano con la scusa di possibili applicazioni in medicina a causa di un eventuale giudizio favorevole dei ricercatori coinvolti, rischia di trasformarsi in un lasciapassare per altri scenari presumibilmente non limitabili. Anche presupponendo una precisa griglia etica nei ricercatori e tecnici che se ne occupano, la fabricazione di uomini o di parti umane è destinata a sfuggire al controllo di chi la studia per finire governata da chi la finanzia. L’idea romantica della scienza realizzata da un ricercatore curvo sul microspio per amore di verità è purtroppo almeno obsoleta. Occorre una prudenza sconfinata con il Human Genome Project-write per evitare conseguenze non gestibili.